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Dopo le abbondanti piogge del venerdì che ci concedono un forzato giorno di riposo alle terme (poco male), per il sabato i programmi non possono essere diversi, il 637 con a seguito la PS 6 della gara di enduro.

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Nei progetti originali l’idea era di scalare l’Altissimo per gettarci giù per i 2metri di dislivello in 7km di discesa del 601. L’abbondanza di neve ancora presente in quota ci ha costretto a desistere… permettendomi di scoprire questo nuovo strabiliante trail.
Si parte di mattina presto per evitare il traffico incontrato i giorni precedenti. Alle sette il sole splende già alto e di gente in giro ce n’è tanta. Pedalano tutti in direzione di Riva dove a breve prenderà il via la MTB marathon. Fortunatamente noi dobbiamo dirigerci in direzione opposta, ma c’è un po’ di preoccupazione di imbattersi poi nel tracciato della gara, come accaduto due anni fa.
Il primo tratto che porta ad Arco è pianeggiante su comoda ciclabile lungo fiume. Si rivela un ottimo riscaldamento per la successiva inesorabile salita che porta dal paesino di Bolognano al passo Santa Barbara. Ad esclusione del km finale, la salita è tutta su sentiero forestale, con pendenze costanti sopra il 10% e senza tratti morbidi con possibilità di recupero.
Lungo la salita incrociamo molti bellissimi trail che scendono, incluso il PS 5 della gara di enduro del giorno precedente, che ci svelano l’enorme potenziale di questo versante di monte.

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Saliamo senza sparare troppo cavolate, visto il fiato corto. Ma sono i paesaggi e i panorami sul lago e sul gruppo del Brenta a renderci l’ascesa più mite e a sospingerci agilmente fino al passo.
Qui con grande sorpresa troviamo un altopiano, invece del classico passo di montagna, con un rifugio aperto. Veloce sosta per caffè, rifornimento, vestizione, scatto di rito e via bramosi di spararsi il 637 tutto d’un fiato.

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Fin dai primi metri ci accorgiamo che di fango oggi ne mangeremo assai. Il primo tratto è di collegamento, un ampio e veloce sentiero su sottobosco che non presenta particolari difficoltà. Poi improvvisamente si inizia a fare sul serio. Il sentiero diventa un single track anche abbastanza stretto che prende dritto per dritto verso valle. Prima parte di “fanga” pura con pendenze importanti. Restare in piedi qui richiede grande tecnica. Poi con la bici in versione fat, si entra in un scavo con fondo di pietraia smossa e per l’occasione sporca di fango e allora è l’amplesso.

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Ci saremmo aspettati che il primato del Cicio per il Rogara Lepre 2014 sarebbe stato in pericolo, ma sorprendentemente arriviamo a Nago senza neanche un volo degno di nota.
Qui ci aspetta la PS6, anche nota come “marmitte dei giganti”, la più tecnica. Un breve sentiero dalle pendenze considerevoli, molto trialistico e con importanti drop. Veramente la ciliegina sulla torta a un meraviglioso giro.
Saranno state le condizioni del fondo, l’orario o la concomitante gara in altri luoghi… ma a differenza del giro di giovedì, non incontriamo anima viva. Ora resta la curiosità di rifarlo in condizioni asciutte… ho difficoltà a immaginare che spettacolo deve essere.

Grandiiiiiii…

Partecipanti

– Spada
– Demis
– Genna

 

Traccia

Distanza totale: 32707 m
Altitudine massima: 1173 m
Altitudine minima: 66 m
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7 Commenti a “Sentiero 637 e Marmitte dei Giganti – Lago di Garda – 03-05-2014”

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