Dopo l’incidente lungo il 601 e la successiva giornata di “riposo” al fassa bike park, questa è inspiegabilmente la situazione la mattina del terzo giorno. Un melone al posto del ginocchio. Chi l’avremme mai detto!
Così abbandono Lorenzo carcassa umana al suo destino e decido per un giro in solitaria. Ci sarebbe dovuto toccare il Sellaronda Hero, ma non è il caso di farselo da soli, vista la personale preparazione atletica. Così ripiego per un più umano giro del Sassopiatto e Sassolungo.
Parto da Canazei di pessima ora, dopo un’abbondante colazione e aver deriso per bene lo sventurato compagno. Attraverso il mercato che è già affollissimo e imbocco la ciclabile della val di fassa per arrivare a Campitello dove si attacca la lunga salita della val Duron. Qui l’ambiente è unico, una vallata quasi incontaminata, quasi totalmente adibita al pascolo delle mandrie e pochissimi esemplari di essere umano.
In poco più di un’ora si giunge all’omonimo passo da dove si ammira la val Gardena e l’Aple di Siusi. Un attimo per ammirare il panorama e fare due chiacchere con due local in front e poi si parte per la discesa verso Salstria. Tiro dritto sui prati per evitare l’ampia mulattiera che scende, che addirittura negli ultimi km si fa d’asfalto. Mhhh!!! Un po’ iniziano a girarmi!
Arrivati a Salstria si imbocca una forestale molto carina che in breve ci conduce al monte Pana. Durante questo tratto sono tanti gli escursionisti e i ciclisti che si incontrano, per la maggior parte stranieri, che gentilmente ti fermano per chiedere informazioni, curiosità o solo per condividere con qualcuno le sensazioni. I migliori una coppia di tedeschi di stoccarda, padre e figlio di 10 anni che affrontavano il medesimo percorso (tanto di cappello!). Qui inizia l’inesortabile salita che porta al rifiugio Comici. Tratti con pendenze proibitive, su fondo smosso e sole a picco sulla testa. Ma senza un po’ di piedibus che All Mountain è? Mentre spingo tranquillo la mia dea su per quei dirupi e la fronte mi cola come un radiatore forato, mi supera un Xcountista rigorosamente depilato, che dall’altro della sua tuta acrilica attillata da supereroe con la scritta “maratona dles dolomites” se la spara tutta in sella! Mazza oh che gamba!
Giungo al rifugio Comici distrutto… ma lo spettacolo che mi si para davanti è unico. Il gruppo del sella si mostra in tutta la sua maestà. Qui la pausa è d’uopo, rimango in mistica ammirazione per il tempo necessario per riposare un minimo le gambe e poi si riparte con uno dei tratti più suggestivi del percorso, l’attraversamento della città dei sassi.
Arrivato al passo Sella il duro sarebbe finalmente terminato se non mi accorgessi che anche in questo caso la discesa prevista per ritornare a Canazei è su ampia starda forestale… e NO, stavolta NO. Non mi sono spinto la bici per tutte quelle rampe per poi scendere su uno stradone. Così disturbo altri due biker su mezzi serissimi intenti a consultare la cartina. Neanche a dirlo sono germanici anche loro, di francoforte. Gli si è fatto tardi e il tempo minaccioso che sta arrivando da sud li sta costringendo a rivedere i piani. La cartografia resta sempre la cartografia, non c’è nulla da fare. In breve trovo uan via di fuga avvincente per loro, un sentiero panoramico e molto divertente che ho percorso qualche anno fa, e un’alternativa valida (almeno sulla carta) per me.
Il sentiero 530 scende verticale su Canazei mangiandosi 1000 metri di dislivello in ca. 2 km. Unico scoglio, salire al col rodella. 300 metri di dislivello positivo tutti da spingere! Neanche un attimo di esitazione, piuttosto che un altro maledettissimo stradone. Non so quanto impiego ad arrivare sin lassù. La gente che intanto scende (nessuno sale neanche a piedi) mi guarda basita. Arrivo sfatto. Neanche il tempo di una birra veloce per schiarire le idee e inizia una discesa che è valsa il giro. Bella come il 601 del monte lago di Garda. Si inizia su prato scoperto esposto, poi si entra nel bosco e infine su pietroni e canaloni. DA RIFARE. Le foto non riescono a rendere la bellezza del trail.
Alla mattina avevo deciso il giro al volo basandomi sui forum, senza studiare bene la cartina e questo è stato un grave errore. Se non fosse per quest’ultima deviazione, il giro così fatto sarebbe stato un puro XC. Andrebbe al limite fatto in senso contrario oppure consiglio al passo Duron di imboccare il sentiero 7 che taglia, ma almeno è sentiero e non mulattiera!
Tuttavia, le dolomiti sono insuperabili. Panorami mozzafiato che ti costringono a continue soste! e attraversarle in solitaria è stata veramente una bessissima avventura.
Traccia
Altitudine massima: 2312 m
Altitudine minima: 1348 m
Partecipanti
Demis
Di sicuro mi sono divertito piu io a spasso per il mercato di Canazei!!!
A spasso… piuttosto a strascinare la gamba destra appresso alla sinistra. Magari avresti potuto intenerire un gruppo di crocerossine bolognesi!
Grande De, sei un mito!
Bene hai fatto a lasciare la carcassa al suo inesorabile destino (giro per le vetrine del paese)!
Bravissimo.
Che spettacolo le dolomiti!
Quanto mi mancano….
Comunque sulla prima foto, quella in home, sembri proprio una donnina delle campagne!!!!
Mamma mia che brutto!!!!!!!!
aggiunta traccia!
Genna lo so che dietro ai tuoi commenti si cela una sentita invidia, guarda che figurino!