Dopo il mitico e distruttivo giro del Sellaronda Hero Gravity, questa volta è il turno del Piz Enduro, giro con risalite effettuate tramite impianti, che si snoda completamente in Alta Badia con partenza ed arrivo a Corvara.
La prima cosa che facciamo, una volta arrivati a Corvara, è abbandonare Spada al suo destino….La sua bici super-blasonata ed osannata da tutte le parti, durante il giro del Sellaronda, perdeva raggi al posteriore quasi ad ogni km, manco fosse una Canyon….quindi mentre noi iniziamo il giro, lui se ne va in cerca di un negozio per riparare i danni.
La prima discesa è il Single Trail Frara, già percorso il giorno prima, si risale al Passo Gardena con una cabinovia e si scende verso Corvara per il trail veramente flow che già ci aveva entusiasmato in precedenza.
A fine discesa, di nuovo a Corvara, Spada ci aspetta con una Merida da enduro nuova di zecca presa a noleggio e pronto per continuare il giro. Per la seconda discesa, dobbiamo arrivare a La Villa tramite una lunga ciclabile che segue mezza Val Badia. Qui ,dopo la risalita fino alla Gardenaccia, ci aspetta una bella pista da DH, molto ben preparata, ricca di curve in appoggio e dossi naturali.
In un batter d’occhio siamo in fondo, pronti per andare alla ricerca della prossima discesa. Con qualche kilometro di strada sterrata, arriviamo a Badia dove parte l’impianto che ci porterà alla Chiesa Santa Croce in Badia a quota 2050m. Da qui si snoda una stupenda discesa, tutta natuale che tramite 6 km di single track ci porta di nuovo a La Villa. A questo punto annotiamo il ritiro di Spada, che durante la discesa rompe la ruota libera della sua nuova Merida ed è costretto ad un rientro furgonato verso Corvara. Noi comunque si prosegue.
Prossima tappa è la salita al Piz la Ila con una cabinovia che solrvola la mitica pista Gran Risa. In cima finalmente abbiamo il permesso di fermarci per mangiare qualcosa, dato che ormai è pomeriggio inoltrato e siamo in tempo per prendere l’ultimo impianto di giornata.
In poco tempo siamo di nuovo pronti in sella per affrontare la penultima discesa che ci porterà fino all’abitato di San Cassiano. Per fortuna che ci siamo concessi un pò di riposo, perchè questa si rivela essere veramente tosta. Quasi 4km di discesa fra la boscaglia con fondo scassato e disseminato di radici, una vera goduria. La concentrazione deve essere sempre al massimo, perchè con questo fondo la minima distrazione la si paga cara!!
Arriviamo in fondo quasi distrutti ma veramente soddisfatti! Ci restano ora da fare soltanto l’ultima risalita e l’ultima discesa. In cabinovia raggiungiamo Piz Sorega,poi si inizia a pedalare attraversando l’altopiano di Piz La Ila, passando per Pralongia fino a raggiungere quasi Col Alt da dove inizia l’ultima discesa che ci porterà di nuovo a Corvara. La discesa inizia seguendo un semplice sentiero che accompagna al termine l’altopiano prima di entrare nel single track del bosco vero e proprio. Decidiamo comunque di prepararci e vestirci per affrontare anche questa parte di tracciato. Mai decisione fu più saggia! Poche centinaia di metri, ed in un semplice per non dir banale tratto di discesa, la nuova e fiammante Rocky Mountain di SuperD, credendo evidentemente di essere una Canyon, perde improvvisamente la ruota anteriore, facendo pesantemente rovinare a terra l’incolpevole SuperD!
Dopo lo spavento iniziale ci organiziamo per risolvere la situazione. Riuscire a portare SuperD a Corvara. Ma prima c’è da trovare in mezzo al campo la ruota della bici. Qualche minuto di ricerca fra le erbacce e finalmente salta fuori, la ruota con i foderi della forcella ed il freno davanti, cose mai viste e che mai avresti pensato potessero succedere!! Si va di corsa verso Col Alt e fortunatamente, grazie anche agli addetti degli impianti, si riesce a fargli prendere in tempo l’impianto di risalita per tornare a Corvara, altrimenti erano guai! Mentre Ciano accompagna SuperD verso Corvara, io e Demis decidiamo di continuare la discesa. Ce la divoriamo in attimo, con il solo pensiero di arrivare a Corvara per raggiungere l’infortunato. Lo troviamo direttamente alla guardia medica del paese, con 4 punti di sutura sotto al mento ed una spalla lussata prontamente ripristinata dal dottore di turno.
Nella sfiga è andata fortunatamente bene!!
Grandi!
Giro da ricordare!!
TRACCIA
Altitudine massima: 2229 m
Altitudine minima: 1320 m
Gran bel giro!
Peccato per l’incidente, ma fino a li mi sono divertito davvero tanto.
Grandi rogari e grazie per l’assistenza!
Bellissimo giro, ma un altro livello rispetto a quello del giorno precedente.
Sempre più certo che se non si soffre la salita, la discesa (per quanto bella) non dà le stesse sensazioni!
Porcacciamiseria che chioppo superD, roba mai vista. Cadere a causa di un evento imprevedibile e fuori da ogni controllo è agghiacciante! Lascia un senso di impotenza che spiazza.
E anche qui, grande prova della necessità del casco integrale. Se avessi avuto quello aperto, ti saresti aperto il viso e useresti la dentiera! Dico questo non per creare ansie o allarmismi, ma per trasformare questo brutta esperienza in una lezione costruttiva, utile a tutti.
Sono assolutamente d’accordo con Demis e lo voglio ringraziare pubblicamente per avermi sempre dato del matto ogni volta che proponevo il casco aperto!
Grazie anche a Genna, Ciano e Spada per l’assistenza e l’aiuto in questa situazione, non proprio simpatica.
Comunque, sempre WLF!
Eh vabè… quando non è giornata c’è poco da fa!
Superd torna pesto non me lasciare solo con quei due…