Si avvicina la nostra stagione preferita ed era ora di dare il via alla saga delle notturne.
Le temperature sono ancora insolitamente miti, era necessario un rito propiziatorio per auspicare un inverno di abbondanti nevicate.
Causa infortuni e impegni vari, al via si presenta un nucleo di rappresentanza. Come sempre, pochi ma agguerriti.
La punta è alle 7.30 a Pontechiaradovo.
Al solito, la gola della Rossa è sferzata da forti venti rigorosamente contrari! Ma a dispetto delle previsioni meteo, alle 8 ci sono ancora 16°C. Pazzesco!
Il giro scelto è breve ma sempre di grande soddisfazione. Si sale per Valgiubola attraverso uno stradone imbrecciato che lascia pochi riposi. Siamo immersi in un buio totale, tanto da avere l’impressione di poter toccare le stelle.
La salita è accompagnata dall’eco del vento sulle fronde degli alberi e da quello delle minchiate che a turno spariamo. I discorsi spaziano, c’è tanta filosofia!
Riceviamo anche un segno premunitore. Si rivolge chiaramente a noi.
In breve arriviamo a Castelletta, dove scopriamo che il vento nel frattempo si è intensificato e anche le temperature sono ben diverse. Però è impossibile non fermarsi ad ammirare lo spettacolo che ci troviamo di fronte. Il caratteristico paesino di Castelletta che domina sull’intera vallesina. Che incredibile serata ci siamo beccati.
Risvegliati dal freddo che si fa largo, ripartiamo in direzione grotta fucile.
Il tempo di mascherarci, foto di rito e via per quella che si dimostra sempre una delle più divertenti discese del posto, specie in notturna. La troviamo un po’ meno tecnica del solito, più pulita la prima parte nel bosco e nel prato di ginestre, e meno scavato il tratto finale su pietraia… o forse è il buio a spianare tutto! Comunque sia, si vola e le sensazioni sono per tutti ottime. Arriviamo in fondo tutti soddisfattissimi, col sorriso sulle labbra e il solito lepre, questa volta di CicioCross, nella bisaccia.
Non c’è rito degno di questo nome che non termini con un sacrificio di carne. Quindi, per concludere in bellezza ci stampiamo una bella grigliata rigorosamente bagnata dal vino. A questa cerimonia non possono sottrarsi anche i due rogari infortunati e una special guest di tutt’onore, la free-climber più sonata del territorio marchigiano venuta a salvarci dall’arsura. Grande Marti!
Che presa be’. In queste serate c’è tutto lo spirito rogara.
Partecipanti
Demis
SuperD
Cicio
Spada
Mauretto
Genna
Martina (special guest)
Traccia
Altitudine massima: 683 m
Altitudine minima: 160 m
Foto
Penso che un termine più azzeccato di “sonata” non lo potevate usare. Dall’altra parte ho comunque trovato una grande banda (ops! orchestra) d’altri tempi, composta da tutti fiati (e che fiati! :D): Bombarda, Tromba da tirarsi, Kakaki, Mekkifibi, Tuba e Flagioletto.
Direi che la composizione e l’esecuzione finale è stata eccellente!
Spada riconsegna il kakaki… lavato per favore!
Si, infatti Spada, ed anche in fretta…altrimenti Mauretto te bombarda, SuperD c’ha na tromba da tirarti, Cicio te tuba e Demis poi te sistema col suo flagioletto!!!!
Sei avvertito….
Il que?!?!?
Gran bella serata! Mi mancava proprio una notturna!
Gran bella serata, come al solito, ma stravolta abbiamo avuto una piacevole guest star a farci compagnia.
Martì, comunque la formazione era abbastanza rimaneggiata e ti mancano ancora elementi di spicco, come il maestro Gancio esperto suonatore di okulele, o lo zio Ciano diplomato in malarruni ed infine il prof. Lele insegnante di kazoo al conservatorio di serra san quirico.
Tutta gentaglia mooooolto raccomandabile… Ma il peggio di tutti ti ha presentato al rogara (dai, peggio di così non può andare!)
Ora non ti resta che inforcare una bici e venire a farti un giro con noi! (e sai gli altri che invidia!)
Grandi Rogari!
cmq il giorno dopo un mega brisciolo nel naso ….saranno state le 4 salsicce de porco o il rum d’ abruzzo …
Be’, se ho conosciuto il peggiore, a questo punto sono a “cavallo”, il resto sarà solo una semplice passeggiata. 😀
L’idea di venirmi a fare un giro con voi non mi dispiace anche se poi, più che inforcare una bici, inforco un greppo. Seppur ho avuto una breve carriera da ciclista (ero una di quelli che il peggiore identifica come “pazzi che vanno per la strada”) non credo di tenere il vostro passo, sarei solo una zavorra. Diciamo che a tavola mi difendo meglio…lì delle belle inforchettate le posso anche dare!
😀
ps. Francesco, il rum d’abruzzo è tutta salute…secondo me è colpa delle 4 salsicce! 🙂
Zavorra? Guarda che i nostri amici rogari sono abituati a portarsi dietro sempre una zavorra, il sottoscritto. E devo dire che sono proprio una gran bella zavorretta!
Quindi trova una bike e alla prossima occasione vieni a studiare, come una specie di etologo, i rogari nel loro ambiente naturale. Ti soprenderà scoprire a che punto è arrivato il regresso evolutivo di questa specie di mammiferi!
Dai, intanto farò qualche seduta in solitaria con la ciclette . Almeno provo a recuperare un po’ di fiato che mi ha abbandonato da quasi 3 anni. Anche se non si direbbe, un minimo d’orgoglio ce l’ho anche io.
Per quanto riguarda la bike, la mia pesa un colpo e mezzo, ma sono sicura che quello che da qualche mese ne ha due mi farà una gentile concessione per una sera….no?
ahahahaha
mmm… la vedo dura finchè la Merkel non gli ripara la nuova.
Stai scherzando?
Ho sempre considerato i nostri cugini bituminosi degli eroi. Loro sì che affrontano impavidamente rischi che al Rampage si sognano. Camion, metitrebbie e trattori, spider sfreccianti, vecchi col cappello, piloti stressati, maleducati di ogni età e soprattutto compagni astiosi.
Se hai la fortuna di riportare a casa le chiappe sane, come minimo hai una bisaccia piena di insulti e maledizioni. Ma quando va male raccolgono anche sputi o secchiate di urina. Il tutto per perseguire la propria passione!
Mi tolgo il cappello, io non avrei mai il coraggio!
Che belle parole Demis ti voglio bene