Dopo la gelida trasferta canadese, serviva proprio un bel giro alla scoperta di un nuovo trail. Così, nonostante le tante defezioni, ci decidiamo ad affrontare il Catria per lanciarci giù per la freeride.
In basso tutto è coperto da una fitta nebbia che ricorda più l’autunno che l’inizio della primavera. A frontone il termometro segna 8 gradi. Proprio in prossimità della partenza usciamo dalle nuvole, il Catria si mostra davanti a noi in tutta la sua maestà, illuminato da un timido sole. Questo ci permette di scaldarci mentre ci vestiamo di tutta fretta e saliamo in sella.
Appena partiti ci accorgiamo che le nuvole stanno salendo. Questa rincorsa sarà una costante di tutto il giro. Non faremo che entrare e uscire dalle nuvole, con improvvisi sbalzi di temperatura.
Partenza dal parcheggio della cessovia. Si affronta subito uno strappo di 4 km di salita costante per svalicare verso Fonte Avellana. Non è certo il modo migliore per scaldarsi e ben presto il fiatone prende il posto delle cazzate.
Piccola discesa su sentiero fino all’eremo e poi di nuovo su per altri 13 km di ascesa. Salita mai dura ma veramente infinita. Nel frattempo abbiamo rotto il fiato, possiamo riprendere a pieno regime con la specialità olimpica che ci riesce meglio, lo sparaminchiate, che trasforma qualsiasi ascesa in una passeggiata lungomare… più o meno!
Arrivati in cima il cielo si è definitivamente chiuso e la temperatura per nulla piacevole. Così, giusto il tempo di indossare le protezioni, attaccare la figurina, scatto di rito e via giù per la freeride. Sentiero questo inedito ad entrambi, di cui non si trovano tanti commenti e capiamo subito perché. Ad esclusione della prima parte di collegamento, in comune con i Carbonai, tirata a lucido, la freeride è praticamente abbandonata. Siamo i primi a passare dopo molto molto tempo. Ci sono svariati alberi di traverso, si intravedono appena quelle che un tempo erano straordinarie paraboliche ora ricoperte da un ginocchio di foglie secche che nascondono completamente la pietraia sottostante. Fortuna gli acquazzoni della notte precedente che sono andati a nozze su questo fondo rendendolo una saponetta. Spettacolo! Le forcole non si contane, così come i jolly tirati. Grandi esilaranti numeri!
Alla fine arriviamo in fondo distrutti, penso che abbiamo fatto una media più alta in salita che in discesa, però l’avventura è stata riportare la pellaccia alla macchina illesi! Grande Spada.
PS. Salendo abbiamo potuto osservare la DH, porca miseria che belle linee! Prossimo appuntamento!
Partecipanti
– Spada
– Demis
Traccia
Altitudine massima: 1462 m
Altitudine minima: 471 m
Spada che c’era l’ospite d’onore??
Chi è Barrel de nojaltri??
Lassa gì va… m’ede abbandonato tutti con Satana!