Scusate tanto il ritardo, ma le ultime settimane sono state un po’ piene.
I fatti risalgono a sabato 09 giugno, avevo già sentito Genna per un uscita in montagna l’indomani mattina. Dopo la nascita di Ines solo giri locali e quella era la buona occasione per riprendere. La sera mi chiama il Cicio proponendomi un giretto in bici, una pausa dallo stress della casa e dei preparativi per il matrimonio. Gli propongo subito la montagna, ma dopo mesi di inattività lo vede tentennare, preferisce un inizio più soft. Ci rifletto sopra un secondo e non c’è storia, la montagna può attendere, il Cicio che ritorna in sella ha la priorità. Vada per il giro locale… ma metto in guardia subito Cicio che non sarà una passeggiata.
Ci penso e ripenso e metto insieme un bel giretto. Ad occhi e croce una 50ina di km con i primi 30 di bei sali e scendi, gli ultimi 20 più scorrevoli per sciogliere la gamba. Per l’occasione si inaugura la nuova divisa.
Come nelle migliori tradizioni il Cicio si presenta senza viveri né una riserva d’acqua adeguata. Se no che gusto c’è. Si parte da Pianello downtown, si costeggia il fiume misa e lo si guada all’altezza delle Casine per salire subito in collina verso il Filetto. Qui si attraversa subito un campo di grano
Questa volta non passiamo inosservati e il contadino ci aspetta in cima alla salita con le braccia conserti per tirarci le orecchie. Sarà che ci vede arrivare tutti grondanti di sudore o la mia solita faccia da culo (“ci scusi è che non siamo del luogo e ci siamo persi”), ma i toni si ammorbidiscono e ci liquida con un “ e che sia l’ultima volta”. Al filetto si prende in direzione S.Amico per attraversare i meravigliosi vigneti di lacrima.
A questo punto prendiamo il percorso del triponzio che da Morro d’Alba porta a Monte S.Vito, lo stesso che avevo affrontato in un’avventurosa notturna invernale con SuperD. In pieno giorno e conoscendo la strada sembra tutto più semplice e in un batter d’occhio arriviamo in piazza a Monte S.Vito dove ci attende una sorpresa. Un raduno di moto d’epoca, dove veniamo rapiti da una BMW delle SS.
Foto di rito, pizzetta al bar dei rave afro e si riparte per Belvedere. Ancora qualche fosso da saltare e belle strade padronali di campagna e si rientra a casa. Alla fine il contachilometri segna 50.0 e il Cicio accusa ma è molto contento. Missione compiuta.
Anche il mio GPS fa storie e ad un certo punto si perde una parte centrale.
Che meravigliosi giri ci riserva la nostra terra.
Partecipanti
Demis
Cicio (da celibe)