Era troppo troppo tempo che la neve si faceva desiderare dalle nostre parti e la carogna si era fatta veramente aggressiva! Così nonostante il meteo fosse in forte dubbio sulla possibilità di precipitazioni, non ci sono stati dubbi: domenica mattina spedizione neve e siamo stati esauditi.
Inizia a fioccare fin dalle prime pedalate, ma solo in prossimità di Castelletta questa si fa più intensa e attacca.
Imboccando l’imbrecciata che sale a Poggio, finalmente affondiamo le ruote sul manto nevoso. L’entusiasmo è già alle stelle, visto le aspettative e l’astinenza ci riteniamo già soddisfatti. Ma questo sarà niente rispetto a quello che la giornata ci regalerà.
Tra una cavolata e l’altra arriviamo a Poggio in piena tormenta di neve. Primi segni di cedimento, la Rocky non cambia più, la Marina non frena e il reggisella telescopico della Specy fluttua… fortuna la SPRNT.
Come da tradizione, sosta bombardino da Norma dove il termometro segna -3. La simpatia del titolare è quasi commovente e non so proprio cosa ci trattiene dal fermarci per un piatto di tortellini!
Quando usciamo, la scena che ci si para davanti è incantata. Il cielo si è unito alla terrà in un bianco abbraccio, tutto è ricoperto da 10 centimetri di neve. Non possiamo resistere oltre, dobbiamo buttarci giù!
Da qui in poi il godimento è indescrivibile. La neve fresca assicura un grip senza eguali e livella il fondo. Così occhio non vedo e cuore non teme. Il tutto in un paesaggio magico. Lungo Vallacera incontriamo anche dei temerari XCountristi salire in senso opposto (chapeau).
A Grotte usciamo dalla quota neve, qui nevica ancora ma non attacca al suolo. Chiudiamo con un fangoso Sant’Elia che è sempre la ciliegina sulla torta di una giornata perfetta.
Grandissimi, strepitosa giornata e superba compagnia… quanto ci sei mancata amica neve.
Partecipanti
Demis
SuperD
Cicio
Ciano
Traccia
Altitudine massima: 1012 m
Altitudine minima: 147 m
PS. Un commento è d’uopo per l’unica stonatura della giornata: trovare la prima parte della discesa di sant’elia ogni volta più pulita e spianata. Capisco fare delle varianti per aggirare i passaggi più tecnici, ma spianare o pulire il sentiero esistente non mi sembra una mossa intelligente. Nella zona ci sono tantissime possibilità di ogni difficoltà, perché dover per forza livellare tutto. Non è più gustoso sfidarsi su qualcosa di tecnicamente ostico, piuttosto che adeguare il terreno alle nostre possibilità? Che soddisfazione deve dare farlo a queste condizioni? E soprattutto, come si migliora così? Sant’elia è solo un lontano parente dello splendore che fu. Confidiamo in madre natura che rimetta le cose in ordine.
Bel giro! Era ora che tornasse un pò di neve