Non poteva esserci battesimo migliore per la nuova arrivata che il Catria col suo famigerato 53, specie dopo una giornata di piogge torrenziali.
Alla mattina il Catria si mostra così in tutta la sua maestosità. La giornata si prospetta veramente ottima.
Con la dovuta calma ci godiamo tutta la salita, dedicando svariate soste alla regolazione di sella, ammortizzatore e forcella. Lungo il sentiero ritornano in mente gli incredibili momenti vissuti quest’inverno, incluso l’incontro con i cavalli bradi padroni di queste zone. Questi, per nulla intimoriti della nostra presenza, si avvicinano curiosi, ci scrutano, sembrando particolarmente interessati alla nuova arrivata (cavallo intenditore).
Ci stupiamo nel vedere che dopo tanti mesi e le imtemperie stagionali, la nostra firma sia ancora lì al suo posto. Evidentemente i venti da queste parti non soffiano poi così forti.
Nel frattempo il Catria ha messo il cappello, ma lo spettacolo che si ammira uscendo dal bosco è ugualmente incantevole, preambolo a ciò che ci attenderà in vetta.
Il mezzo si sta comportando egregiamente in salita, permettendomi di fare in sella anche l’ultimo strappo mortaccino su prato che guadagna dritto per dritto la sommità del Catria, impresa mai riuscita neanche ai tempi della front.
In vetta il panorama toglie il fiato. Si scorgono bene il monte Amiata e il lago Trasimeno guardando verso Ovest, San Marino e il Montefeltro a Nord, il Conero e tutta la costa adriatica verso Est, il preappennino fabrianese con il panettone del San Vicino, a Sud. Poi i vicinissimi Cucco, Strega, Acuto…
Il freddo che man mano ci entra dentro ci desta da questa devota contemplazione. Panino con la mortadella, foto di rito e via per la discesa.
Questo è ciò che ci attende. Le famose creste della partenza del 53 oggi sembrano ancora più affascinanti. Via, via, viaaaaa!
Il già tecnico 53 ci accoglie ancora più ignotante. Come da attese, le forti pioggie del giorno precedente hanno scavato profondi solchi sul già stretto e ripido sentiero, inoltre il fondo ricoperto di foglie e terriccio è una vera e propria saponetta. Anche in discesa la bici si comporta in modo impeccabile, sebbene siamo ancora lontani dal setting ottimale della forcella.
C’è da aggiungere che in queste situazioni il feeling con il mezzo fa la differenza e non nego di aver rimpianto la dea in un paio di situazioni. In questi momenti ci si rende conto di come con gli anni si sviluppi una confidenza totale con la bici, di cui si capisce e interpreta qualsiasi minimo comportamento. Le sensazioni sono molto differenti e questo è un grande stimolo. Cercavo qualcosa di nuovo per evolvere e imparare cose nuove. D’altronde è la stessa cosa accaduta con la dea a suo tempo, ma con l’esperienza di questi anni mi auguro che il percorso di affiatamento sia più rapido.
Porta pazienza mia cara strive, prometto che mi applicherò, applicherò e applicherò.
Comunque il 53 resta uno spettacolo e farlo con un grande amico e ritrovato compagno di avventure non ha prezzo!
Grazie superD per aver condiviso con me questo momento. Non vedo l’ora di farvela provare amici e sentire le vostre impressioni.
Partecipanti
Demis
SuperD
Il catria è sempre un gran bel giro, da rifare con tutto il gruppo.
Grazie De!
Magari se avvertivate qualcun’altro sarebbe venuto….
Comunque bravi ragazzi!
E complimenti ancora a Demis per la nuova biga! (E’ quella rossa e bianca nella 7^ foto giusto?)
che gran mezzo e rogari!!!!