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Dopo un lunga ricerca internet per trovare un giro nuovo e adatto all’occasione, superD scova questa perla e si decide ad unanimità per l’Alpe della Luna (che da oggi sarà rinominato” il giro delle renghe”). Nonostante i 19km e 900m di dislivelllo, il giro veniva definito con difficoltà tecnica S2-S3 e condizione fisica Durissimo. Questo avrebbe dovuto almeno farci porre alcune domande… ma nulla!

daje du’ renghe a ‘sti ragazzi


Viste le disastrose previsioni del tempo per venerdì 12, all’ultimo momento il rogara team si vede costretto ad anticipare il compleanno di Demis di 1 giorno. Questo causa la defezione di alcuni componenti e di buon ora, in piena regola con il codice della strada, si parte per Parchiule.

Alle 10 siamo a Parchiule pronti per questa ennesima infrasettimanale. Ci sono nuvole molto basse che impediscono di scorgere le vette meta finale dell’ascesa, ma non sembrano minacciose e il tempo terrà per tutta la giornata. Si parte.

Primi metri tranquilli su ampia carreggiata e in paesaggi d’altri tempi, poi subito una sequenza di strappi inumani che a freddo fanno andare cuore e gambe fuorigiri.

Poi finalmente il percorso ci concede un po’ di tregua e per diversi km si sale in tranquillità godendosi il panorama, i soliti incontri con la fauna al pascolo e finalmente anche le vette fanno capolino.

gran pezzo di manzo questo

Ma è solo una momentanea illusione, si ripresentano strappi inumani e puntuale l’amico piedibus.

Dopo aver scalato la china della montagna in mezzo ad una vera e propria guerra (ma che sparano i cacciatori da quelle parti?!??!), si guadagna la cresta dove finalmente si riprende un sentiero pedalabile… Nessuna illusione, anche qui è richiesta buona gamba.

Nel mezzo dell’ascesa, un miraggio… un punto di ristoro come piace a noi. Una capannaccia mimetizzata nel bosco con fuoco acceso e una quantità incredibile di funghi ad asciugare. Che scena romantica! I cacciatori ci accolgono subito con grande calore, ma rifiutiamo tutti i loro inviti consci dell’impresa che ancora ci attende e consapevoli anche che saremmo ripassati di lì durante la discesa…

che scena romantica!

Ancora annebbiati dalla visione mistica, riusciamo a sbagliare sentiero (nonostante 2 GPS) e ci troviamo di nuovo a risalire dritto per dritto lungo la china della montagna per un centinaio di infiniti metri. Eppure i sentieri sono ben segnalati… se solo avessimo la buona e vecchia cartina!

Piano piano guadagnamo la vetta sul medesimo sentiero che poi dovremmo discendere. Il fondo ci gasa, un sottobosco bellissimo che si divincola tra le piante, molto fluido… reso però imprevedibile dal manto di foglie bagnate dalla pioggia del giorno prima, che rende difficile anche solo stare in piedi… e superD ne sa qualcosa!

Finalmente giungiamo a Ripa della Luna, dove dovrebbe accoglierci un meraviglioso panorama… peccato la nebbia non condeda neanche 30m di visibilità. Così, veloce ristoro, vestizione, foto di rito e poi gasatissimi ci buttiamo giù per la discesa.

La discesa è stata un’esperienza unica. Prima parte molto fluida, scorrevole e scivolosa come ci si attendeva. Gran divertimento! Poi raggiungiamo l’accampamento dei sequestratori travestiti da cacciatori. Capiscono subito che siamo dei pezzenti e allora si inteneriscono e ci offrono le famigerate RENGHE… “Mario, faje senti’ du renghe a sti ragazzi”.

Con quel bel braciere acceso, mi immaginavo qualche succulenta frattaglia alla brace… sbavando accetto subito l’invito. Mi porgono pane, coltello e un contenitore con una strana massa all’interno… sono delle sardine fresche super salate che galleggiano nell’olio. Ormai non possiamo tirarci indietro e da bastardo carico i panini dei miei due amici. Quel gusto di renghe in bocca non ci lascierà per il resto della giornata, nonostante i due bicchieri di vino nero che scrocco.
PS. I funghi e la cacciagione se la son tenuta per loro.

La seconda parte della discesa diventa più impegnativa. La pioggia ha scavato dei bei canali e si fanno vivi grossi pietroni da superare con bei salti. Atterrando da uno di questi mi sfugge il piede (che non si era agganciato) e il pedale mi scava un bel solco profondo sullo stinco. Da qui maturo la decisione di virare ai flat.

La terza e ultima parte della discesa è impraticabile. Sono veramente pochi i tratti scorrevoli, il single track è molto scavato, con curve molto strette e pietroni smossi ovunque che non lasciano margine di errore (sarà un caso che nel video dei due ragazzi questa parte sia omessa?). S3 ci sta tutto. Veramente troppo tecnico per il sottoscritto.

In definitiva è stata una meravigliosa giornata come tutte quelle trascorse in compagnia di questo gruppo di scemi, però credo che l’Alpe della Luna non mi rivedrà molto presto. Tutta quella strada e la fatica inumana della salita non sono degnamente ricompensati dalla discesa! Tornerei solo per i nostri amici cacciatori, solo un altro branco di pazzi si può incontrare in mezzo al bosco in un giovedì uggioso… e se rutto sento ancora l’aroma di RENGHE!

Partecipanti:

Demis

SuperD

Spada

Traccia

Distanza totale: 20158 m
Altitudine massima: 1394 m
Altitudine minima: 566 m
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Foto

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fc zaw< (contributo di Ines)

7 Commenti a “Alpe della Luna – infrasettimanale”

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